Difendere la salute pubblica per contrastare la violenza di genere

La riflessione del Segretario Generale, Giuseppe Valentino

Riusciremo ancora a sopportare per molto violenza dopo violenza, abuso dopo abuso, femminicidio, matricidio, orrore dopo orrore? 
 
Per quanto tempo e perché dovremmo darci il compito di sopportare?
 
Non basta più indignarsi, puntare il dito contro la bestia di turno cresciuta dentro un hummus culturale ammuffito e vecchio come il mondo che vede le donne abusate nel linguaggio, nel giudizio, con gli ammiccamenti, con le lezioni sulla morale e sul ruolo che compete loro nella società solo perché qualche dio ha deciso che servono solo a ”sgravare” e a tirar su figli e figlie che sperano non dovranno mai piangere o dai quali difendersi, aver paura.
 
Ad ogni violenza, ad ogni morte aggiungiamo un nuovo # ed un nuovo nome, con una frase di conforto, come se questo potesse rassicurarci, come un mantra, una garanzia che a noi, a voi donne non succederà… che siete salve.
 
Invece siete e siamo in pericolo, un pericolo attuale, imminente, fatto di parole, comportamenti, leggi, provvedimenti economici e sociali che vi ricacciano via, chiuse in casa, sicure e protette… dai vostri uomini
 
Mi vergogno non solo come uomo ma come essere vivente e pensante, ogni volta che la violenza bestiale prevale sulla ragione; mi preoccupa che anche le nostre reazioni siano declinate al singolare, ognunə con la sua frase ad effetto, ognunə con la foto più toccante; che ci chiudiamo nelle stesse mura e negli stessi confini fisici e culturali che ci soffocano il futuro o ci tolgono la vita stessa.
 
Quando usciremo tuttə insieme con i nostri corpi e le nostre differenze a sbattere in faccia ad un sistema malato e violento che non ci stiamo, che non siamo di nessuno se non di noi stessə, che l’unica proprietà privata che dovrebbe esistere su questo pianeta dovrebbe essere il nostro corpo e la nostra vita?
 
𝙍𝙞𝙥𝙧𝙚𝙣𝙙𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙞𝙡 𝙘𝙖𝙢𝙢𝙞𝙣𝙤, 𝙛𝙖𝙘𝙘𝙞𝙖𝙢𝙤𝙡𝙤 𝙞𝙣𝙨𝙞𝙚𝙢𝙚 𝙚𝙙 𝙪𝙣𝙞𝙩𝙖𝙧𝙞𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞𝙧𝙚 𝙙𝙖𝙡 24 𝙂𝙞𝙪𝙜𝙣𝙤, 𝙖 𝙍𝙤𝙢𝙖 𝙘𝙞 𝙨𝙖𝙧𝙖̀ 𝙪𝙣𝙖 𝙢𝙖𝙣𝙞𝙛𝙚𝙨𝙩𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙣𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙙𝙞𝙛𝙚𝙣𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙎𝙖𝙡𝙪𝙩𝙚 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙖 𝙚 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙘𝙞 𝙧𝙞𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙𝙖, 𝙫𝙞 𝙧𝙞𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖𝙡𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚.

Perché è dalle scelte economiche, dalle direttive, dal bisogno di salute e prevenzione psico-fisica, dalla cura di noi stessə che passa un modello culturale diverso e un gran pezzo della nostra e dalla vostra libertà.

Donne, Vita, Libertà… e Pubblica Sanità!

SALUS PUBLICA!

Questo nostro bel Paese va curato, facciamolo insieme, per non dover continuare a piangere l’ennesima colpevole morte.

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